Europa

Joschka Fischer è stato ministro degli Esteri della Germania e vice-Cancelliere dal 1998 al 2005, e ha guidato il partito dei Verdi tedeschi per quasi vent’anni.
Queste citazioni sono tratte da un articolo apparso sui principali giornali europei nell’ottobre 2011, reperibile presso http:// www.projectsyndicate.org/commentary/ fischer67/English.

Finché la prospettiva federalista rimarrà in piedi nel dibattito politico, gli Stati membri dovranno fare i conti con la scelta irrevocabile di portare a compimento l’integrazione del Continente, essendo questo l’unico modo non solo per mettere al sicuro l’euro, ma anche per assicurare all’Europa un ruolo nel nuovo mondo multipolare.

Occorre fare un salto di qualità a livello europeo e smettere di pensare che si possa uscire dalla crisi con politiche nazionali e senza solidarietà reciproca.

Alcune considerazioni sul Nuovo Concetto Strategico della NATO e l’accordo di cooperazione militare franco-britannico.

Il 1° giugno presso l’Università Heine di Duesseldorf, l’ex-Ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer ha spiegato come, sotto la superficie della maschera della crisi finanziaria, quella che sta vivendo l’Europa è in realtà una vera e propria crisi politica.

Il motore francotedesco è in una fase di grave stallo, ma nei due paesi le problematiche e i valori che hanno portato a proseguire sulla via dell’unificazione sono ancora presenti, e la coscienza del ruolo cruciale che Francia e Germania sono chiamate a giocare è ancora viva.

Il Presidente dell’ALDE al Parlamento europeo ha denunciato il fatto che gli Stati membri dell’UE continuano a mantenere le redini e l’Europa non ha né il potere, né i mezzi necessari per proporre un approccio unico, e ancor meno per imporlo. Ma finora egli non ha osato indicare e sostenere la strategia per uscire da questa impasse.

Se è vero che la Germania sta ormai cercando di sviluppare una prospettiva di potenza indipendente dal processo di unificazione del continente, la sua vocazione europea ha radici profonde.

L’Unione europea continua a trovarsi nella condizione di subire le decisioni che vengono prese dalle potenze mondiali.

Gli europei divisi rischiano di subire contraccolpi devastanti.

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