Per affrontare la crisi serve più democrazia a livello europeo: una federazione europea a partire dai paesi dell’Eurogruppo!

 

L’ennesimo tracollo delle borse dimostra ancora una volta due scomode verità. La prima è che la crisi è lungi dall’essere risolta. Senza un grande progetto europeo che unisca al risanamento e all’austerità un piano per l’occupazione e lo sviluppo economico a lungo termine non ci sono margini di manovra per ristabilire la credibilità della zona euro.

La seconda verità è che misure efficaci non potranno mai essere adottate ed implementate senza sciogliere il nodo della legittimità democratica (a tutti i livelli) delle decisioni che vengono prese. I provvedimenti necessari a livello europeo per affrontare la crisi non possono continuare ad essere imposti da alcuni governi e parlamenti nazionali sugli altri paesi (delineando, di fatto,una situazione in cui alcune democrazie sono più “importanti” di altre) né, una volta presi, questi possono continuare ad essere messi in discussione da decisioni di carattere nazionale o populista.

E’ urgente una nuova e decisa iniziativa politica che parta dai paesi dell’Eurogruppo e che getti la basi per la creazione della federazione europea attraverso un metodo democratico costituente, per mostrare ai cittadini europei e al resto del mondo che il rilancio del progetto politico europeo è possibile e, con esso, che esiste la volontà di governare democraticamente e a livello sovranazionale l’uscita dalla crisi.

Federico Butti Presidente Gioventù federalista europea

Simone Vannuccini Segretario generale Gioventù federalista europea

Pavia, 3 novembre 2011

 

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