Numero 38, Marzo 2014

 


EDITORIALE

La posta in gioco

Il 25 maggio i cittadini europei saranno chiamati, per l’ottava volta, ad eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo. Dalla prima elezione diretta del 1979, salutata da Willy Brandt come la nascita dell'Assemblea costituente permanente dell'Europa, e dal premio Nobel Andrej Sacharov come il trampolino di lancio della democrazia sovranazionale, il Parlamento europeo ha fatto molta strada e acquisito molti poteri.

Come cerchiamo di spiegare in questo numero (quasi interamente dedicato ad illustrare il significato e il valore del voto europeo, insieme alla storia e alle prerogative di questa assemblea sovranazionale, nonché alle sfide che la prossima legislatura dovrà affrontare) l’appuntamento delle elezioni europee non deve essere scambiato per un test di politica nazionale, né per un’occasione di protesta casuale, ma deve accompagnarsi alla presa di coscienza del bivio di fronte cui ci troviamo, in quanto cittadini europei. O riusciremo, già a partire da questo cruciale 2014, a creare gli strumenti istituzionali e politici per trasformare l’unione monetaria in una vera unione economica e politica, e quindi per costruire gli Stati Uniti d’Europa con i paesi dell’eurozona; oppure l’Europa intera, a partire dagli Stati più deboli come il nostro, non riuscirà ad uscire dalla crisi.

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Editoriale

La posta in gioco
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