“Con la crisi delle ideologie tutto è diventato incerto [...]  Non si sa più [...] quali siano le cause dello stato insoddisfacente della società attuale. [...] quale sia la società da costruire e con chi bisogna costruirla.” Già nel 1981 Mario Albertini identificava con chiarezza la crisi politica che stiamo vivendo.

Signor Presidente,

il Movimento Federalista Europeo ha apprezzato l’azione del Governo per risanare le finanze pubbliche e riconquistare la fiducia dei mercati. Ritiene tuttavia che questa azione non sia sufficiente se il Governo non promuoverà contemporaneamente in seno all’Eurozona l’immediata attivazione di un Piano europeo di sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile, finanziato con risorse proprie e un aumento significativo del bilancio europeo con imposte europee (come quella sulle transazioni finanziarie e quella sull’emissione di CO2) e con l’emissione di euroobbligazioni per investimenti (euro project bonds).

Per affrontare la crisi serve più democrazia a livello europeo: una federazione europea a partire dai paesi dell’Eurogruppo!

La Gioventù Federalista Europea guarda con attenzione alla protesta del Movimento 15-M, dei cosiddetti “Indignados”, che rappresenta l’ennesimo e importante segnale di un malessere ampio e diffuso che accomuna i giovani di tutta Europa, dovuto alla mancanza di lavoro, di opportunità, di ricambio generazionale e di prospettive future.

Documento del Comitato per lo Stato federale europeo.

In occasione della riunione dell’Assemblea consultiva del Consiglio d’Europa nel novembre 1951, un gruppo di parlamentari sollevò la questione di avviare la costruzione di un nucleo federale fra i Sei per superare l’opposizione della Gran Bretagna e dei paesi scandinavi all’unificazione politica dell’Europa.

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